Shotokan Karate-Do International Italia : Karate-Dō

Pronuncia Terminologia
Gradi e Titoli Contare
Posizioni (Dachi) Tecniche di Parata (Waza Uke)
Tecniche d'Attacco (Waza Uchi) Tecniche di Calcio (Waza Geri)

Pronuncia e Ortografia

La trascrizione in caratteri latini della scrittura giapponese segue sistemi codificati, quali quello di seguito riportato, secondo il quale le vocali vengono lette all'italiana e le consonanti all'inglese. Le vocali lunghe, inoltre, si distinguono da quelle brevi per mezzo di una lineetta situata sopra di esse.
Esempio:
  • Toshi (pronuncia TOSCI) = anno
  • Toshi (pronuncia TOOSCI) = investimento
S è sempre pronunciata sorda come in "sardina" (es. Suriashi si pronuncia Suriasci e non Zuriasci)
SH si pronuncia "sc" di "scegliere" (es. Shomen si pronuncia Scioomen, Bushido si pronuncia Buscidoo)
K si pronuncia "c" come in "Cura" (es. Kamaete si pronuncia Camaete, Kumite si pronuncia Cumite)
KI si pronuncia "chi" come in "chilo" (es. Kiai si pronuncia Chiai)
CH si pronuncia "ci" come in "cima", "Cioccolato" (es. Ichi si pronuncia Ici, Chokuzuki si pronuncia Ciocuzuchi)
TS si pronuncia "z" come in "spazio" (es. Tsuki si pronuncia Zuki)
H si pronuncia sempre aspirata
W si pronuncia "u" come in "uomo" (es. Waza si pronuncia Uaza)
G si pronuncia "gh" come in "ghiro" (es. Migi si pronuncia Mighi, Gyaku si pronuncia Ghiacu, Gedan si pronuncia Ghedan)
Z si pronuncia "z" come in "zenzero"
J si pronuncia "gi" come in "Giorgio" (es. Jk si pronuncia Giuu)
Y si pronuncia "i" ed è considerata consonante (es. Yame si pronuncia Iame)
M non esiste come lettera a se stante, viene scritta come "n" davanti a "b" e "p" (es. Senpai e non Sempai, Honbu e non Hombu)

Terminologia

Budo Via dell'arte marziale.
Bushido Via del guerriero.Con questo termine si indica l'insieme delle regole che codificavano il comportamento osservato dai Samurai.
Dojo Letteralmente "Luogo per la ricerca della Via".
Viene normalmente usato per indicare il locale in cui si praticano determinate discipline, volendo significare che nel luogo deve regnare un' atmosfera di concentrazione e di applicazione severa allo studio dell'arte intrapresa.
Dojo-Kun Regola (kun) del luogo (jo) in cui si segue la via (do) e si traduce in una formula che, generalmente, viene recitata alla fine di ogni allenamento
Oss La tua forza di volontà che ti deve spingere, anche con sacrifici, a percorrere la Via verso il tuo scopo.
Seiza Posizione in ginocchio seduti sui talloni
Mokuso Meditazione. E' l'atto di armonizzare postura, respirazione, mente e spirito durante il SEIZA; viene eseguito all'inizio e al termine di ogni allenamento.
Kaimoku Comando per terminare la meditazione (Mokuso)
Kiritsu Comando di alzarsi al termine del Seiza
Rei Saluto. Viene eseguito accompagnato da un inchino e raggruppa i concetti di sincerità, rettitudine e rispetto di sè oltre che degli altri. Può essere eseguito in piedi (RITSUREI) o in ginocchio (ZAREI), quest'ultimo si ottiene attraverso la posizione di SEIZA.
Shinzen ni Rei Saluto all'altare Shinto, quando questo è presente nel Dojo (generalmente al posto dello Shomen)
Shomen ni Rei Saluto alla parte anteriore/fronte del Dojo
Otagai ni Rei Saluto tra i praticanti. Si esegue al termine dell'allenamento, in assenza di un Maestro.
Senpai ni Rei Saluto all' Allievo più anziano (che sostituisce il Maestro durante la sua assenza).
Sensei ni Rei Inchinarsi per saluto al Sensei
Shihan ni Rei Saluto ad un Maestro di grado elevato
Karateka Praticante del Karate
KarateGi Abbigliamento per la pratica dell'arte del Karate. Nel Karate tradizionale, il GI deve essere formato da giacca, pantaloni di cotone bianco e da una cintura indicante il grado del praticante.
Obi Cintura. Nella S.K.I.-I. i colori delle cinture indicano il grado acquisito durante la pratica del KARATE (cintura Bianca, Gialla, Arancione, Verde, Blu, Marrone e Nera)
Kihon Insieme delle Tecniche fondamentali di base
Kata Sequenza di tecniche per difesa/attacco contro avversari immaginari, da più direzioni, in un ordine prestabilito ed abbinate ad un preciso percorso.
Kumite Applicazione delle tecniche apprese contro un avversario reale: è il vero combattimento
Bunkai Applicazione (studio dell'applicazione delle tecniche di un KATA).
Kime Una intensa concentrazione psico-fisica di energia
Kiai Manifestazione sonora dell'energia del KIME, durante l'esecuzione di una tecnica, causata dalla violenta contrazione dei bassi muscoli addominali (sotto il diaframma "HARA").
Yoi Comando di allerta ai comandi da eseguire
Kamae Pronto ed in guardia
Hajime Cominciare
Yame Comando di fermare quanto si sta eseguendo
Naotte Comando dato dall'istruttore per rilassarsi dopo l'esercizio svolto e tornare nella posizione di guardia.
Mawatte Voltarsi, girare nel senso opposto, rimanendo sul posto.
Kirikaeshi Cambio guardia, effettuata invertendo la posizione dei piedi.
Suriashi Spostamento della posizione con iniziale modifica della distanza tra i piedi: generalmente eseguita per avvicinarsi o allontanarsi dall'avversario.
Jodan Livello alto (indica la parte del viso, con particolare riferimento alla zona compresa tra naso e occhi).
Chudan Livello medio (indica l'area media del corpo/zona dello sterno).
Gedan Livello basso (indica la parte del corpo corrispondente all'inguine).
Hidari Sinistro
Migi Destro
Mae Frontale
Yoko Laterale
Ushiro Dietro
Gyaku Contrario, opposto
Tate Verso l'alto
Otoshi Verso il basso
Soto Esterno
Uchi Interno
Shi-ho Quattro (shi) direzioni (ho)

Gradi e Titoli

Kyu Grado Inferiore
(Nella S.K.I.-I. indica il livello inferiore al DAN e va dal 9° Kyu Cintura Bianca fino al 1° Kyu Cintura Marrone)
Dan Grado o livello Superiore.
Utilizzato per indicare il livello per le cinture Nere (dal 1° DAN e oltre)
Kohai Principiante
Dohai Pari grado
Senpai Anziano di palestra. Generalmente indica un Allievo di grado superiore rispetto ad altri.
Sensei Maestro
Shihan Titolo formale che significa, approssimativamente, "Insegnante di insegnanti".
Kancho Capo Scuola, Capo di un'organizzazione

Contare

Ichi Uno
Ni Due
San Tre
Shi Quattro
Go Cinque
Roku Sei
Shichi Sette
Hachi Otto
Ku/Kyk Nove
Jk Dieci
Jkichi Undici
Jkni Dodic
Jksan Tredici
Nijk Venti
Nijkichi Ventuno
Nijkni Ventidue
Nijksan Ventitre
Sanjk Trenta
Sanjkichi Trentuno
Sanjkni trentadue
Sanjksan Trentatre
Hyaku Cento
Sen Mille
Man Diecimila

Posizioni (Dachi)

Heiko-dachi Posizione naturale a gambe divaricate e piedi paralleli (YOI)
Musubi-dachi Posizione naturale con talloni uniti e punte divaricate a 90° (nel saluto)
Heisoku-dachi Posizione naturale con piedi e talloni uniti
Zenkutsu-dachi Posizione frontale
Kokutsu-dachi Posizione basata sulla gamba posteriore
Kiba-dachi Posizione del cavaliere
Shiko-dachi Posizione quadrata
Hangetsu-dachi Posizione a Mezza luna
Sochin-dachi o Fudo-dachi Posizione consolidata
Neko-ashi-dachi Posizione a gatto
Sanchin-dachi Posizione a clessidra
Hachinoji-dachi Posizione naturale a gambe divaricate e punte divaricate a 90°
Hachiji-dachi Posizione naturale a gambe divaricate
UchiHachiji-dachi Posizione a gambe divaricate e punte dei piedi all'interno
Teiji-dachi Posizione naturale con i piedi a forma di T
Renoji-dachi Posizione naturale con i piedi a forma di L

Tecniche di Parata (Waza Uke)

Age-uke Parata crescente verso l'alto
Soto Ude-uke Parata media eseguita con la parte esterna dell'avambraccio
Uchi Ude-uke Parata media eseguita con la parte interna dell'avambraccio
Shuto-uke Parata con il taglio della mano
Gedan-bari Parata verso il basso
Gedan Kake-uke Parata bassa uncinante (eseguita facendo compiere all'avambraccio un ampio movimento dall'esterno verso l'interno; normalmente è usata per parare un MAEGERI)
Haishu-uke Parata con il dorso della mano
Haishu-jkji-uke Parata con le mani a X (eseguita con le mani aperte ed i polsi uniti)
Haiwan nagashi-uke Parata deviante con la parte esterna dell'avambraccio (eseguita spostando il braccio in avanti per intercettare l'attacco e deviandone la traiettoria)
Teisho-uke Parata con la base del palmo della mano
Te-Nagashi-uke Parata deviante con la mano (eseguita intercettando il braccio dell'attaccante e deviandone la traiettoria con il palmo della propria mano).
Tate Shuto-uke Parata con il taglio della mano verticale
Otoshi-uke Parata discendente (eseguita facendo scendere l'avambraccio perpendicolarmente sull'avambraccio dell'avversario)
Kakuto-uke Parata con il polso a testa di gru
Keito-uke Parata con la mano a testa di gallina
Seirykto-uke Parata con la mano a spada cinese
Kakiwake-uke Parata a due mani a cuneo rovesciato
Juji-uke/Kosu-uke Parata a due mani ad X (effettuata con pugni chiusi e polsi uniti)
Morote-uke Parata a due mani rinforzata
Teisho-awase-uke Parata con le basi dei palmi delle due mani (eseguita tenendo a contatto i polsi)
Te osae-uke Parata con la mano pressante (eseguita portando la propria mano ad intercettare l'avambraccio dell'attaccante, abbassandolo e tirandolo all'indietro, provocando lo sbilanciamento in avanti dell'avversario).
Sokumen awase-uke Parata laterale a due mani (eseguita utilizzando il palmo della mano che è rafforzata dal dorso dell'altra)
Sokutei-osae-uke Parata pressante con la pianta del piede (eseguita per fermare con molto anticipo un calcio che è ancora nella fase di caricamento)
Sokutei-mawashi-uke Parata circolare con la pianta del piede
Sokuto-osae-uke Parata pressante con il taglio del piede

Tecniche d' Attacco (Waza Uchi)

Choku-zuki Pugno frontale sul posto
Oi-zuki Pugno lungo
Jodan zuki Pugno sferrato verso il volto dell'avversario (zona tra naso e occhi)
Chodan zuki Pugno sferrato verso la parte media del corpo dell'avversario
Gedan zuki Pugno sferrato verso la parte bassa dell'avversario
Gyaku-zuki Pugno contrario (rispetto alla gamba avanzata)
Morote-zuki Colpo portato simultaneamente con due pugni
Age-zuki Pugno diritto che sale dal basso verso l'alto
Ura-zuki Pugno rovesciato (eseguito colpendo dal basso verso l'alto e arrivando al bersaglio con il palmo verso l'alto)
Mawashi-zuki Pugno circolare
Kagi-zuki Pugno a uncino (eseguito formando con il braccio un angolo di 90°)
Awase-zuki Pugni a U piccola (eseguiti colpendo contemporaneamente il bersaglio alto con Choku Zuki e quello medio con Ura Zuki)
Yama-zuki Pugni a U larga
Hasami-zuki Pugni a forbice (eseguiti con un movimento degli arti in modo ampio e circolare, dall'esterno verso l'interno)
Kizami-zuki Pugno anteriore (eseguito lanciando il pugno, corrispondente alla gamba avanzata, verso il bersaglio; il piede potrà rimanere fermo o essere spostato in avanti)
Sanbon-zuki Combinazione di tre pugni (generalmente il primo è Jodan, gli altri due Chudan)
Uraken Uchi Colpo col dorso del pugno
Tettsui Uchi Colpo col pugno a martello
Enpi Uchi Colpo di gomito
Mae Enpi Uchi Colpo di gomito frontale (eseguita sul piano orizzontale)
Yoko Enpi Uchi Colpo di gomito laterale
Mawashi Enpi Uchi Colpo di gomito circolare
Otoshi Enpi Uchi Colpo di gomito dall'alto verso il basso
Ushiro Enpi Uchi Colpo di gomito all'indietro
Tate Enpi Uchi Colpo di gomito frontale portato dal basso verso l'alto
Shuto Uchi Colpo con la mano a coltello (eseguita colpendo con la parte esterna del dorso della mano)
Haito Uchi Colpo con la mano a coltello (eseguita colpendo con la parte interna del dorso della mano)
Teisho Uchi Colpo con la base del palmo della mano

Tecniche di Calcio (Waza Geri)

Ashi barai Spazzata
Mae geri Calcio frontale
Yoko geri Keage Calcio laterale frustato
Yoko geri Kekomi Calcio laterale spinto
Mawashi geri Calcio circolare
Ushiro geri Calcio all'indietro
Hiza geri Ginocchiata
Mikazuki geri Calcio a luna crescente (eseguito con una traiettoria circolare crescente dal suolo sino al bersaglio)
Fumikiri Calcio tagliente (eseguito come uno YOKO GERI KEKOMI portato molto in basso: tibia, piede dell'avversario)
Fumikomi Calcio pressante (eseguito con una traiettoria dall'alto verso il basso, trasferendo tutto il peso del corpo sul piede che colpisce)
Ushiro mawashi geri Calcio all'indietro circolare
Ura mawashi geri Calcio circolare rovesciato
Kakato geri Calcio con il tallone (eseguita facendo scendere il tallone dall'alto, dopo avere caricato il calcio lanciando la gamba verso l'alto)
Ren geri Calcio alternato (eseguito lanciando due MAE GERI in successione alternata)
Gyaku mawashi geri Calcio circolare contrario (è una variante del Mawashi geri, eseguito con traiettoria dall'interno verso l'esterno)
Mae tobi geri Calcio volante frontale
Nidan geri Calcio volante doppio (eseguito lanciando due MAE GERI in successione alternata mentre si è in elevazione; il primo colpisce al livello Chudan, il secondo, con l'altra gamba, a livello Jodan)
Yoko Tobi geri Calcio volante laterale


La Via del Karate-Do si realizza col tempo assimilando e maturando interiormente conoscenze che riguardano l'aspetto:
  • Tecnico: nel saper utilizzare le varie tecniche per difesa/attacco e come impiegarle nelle diverse situazioni;
  • Interiore: nel riuscire a vincere le proprie debolezze, nell'acquisire l'autocontrollo delle proprie emozioni ed entrare in armonia con se stesso, affinchè il corpo e lo spirito diventino un tutt'uno;
  • Fisico: nel saper usare il proprio corpo. Con ciò si intende anche la conoscenza di elementi di anatomia e di fisica, l'esatto utilizzo degli arti, la giusta contrazione e decontrazione dei muscoli, nonchè l'equilibrio del corpo che rendono i movimenti più veloci.
Importante è chiarire un concetto fondamentale: il Karate è un'esperienza che va vissuta con il proprio corpo, secondo ritmi naturali individuali.

Non basta imparare ad eseguire meccanicamente i movimenti delle diverse tecniche, non si può spiegare a parole il modo in cui vanno eseguite, bisogna studiarle, sentire le sensazioni trasmesse dal proprio corpo e vivere questa esperienza per intuirne e capirne il loro significato profondo.

La Conoscenza Tecnica si acquisisce mediante un'esercitazione continua e metodica, e bisogna apprendere i seguenti elementi fondamentali:
  • il movimento sciolto del corpo;
  • la precisione;
  • la potenza;
  • la distanza;
  • il tempo.

Questi elementi sono presenti nei tre aspetti inscindibili del KaraTe :

  • KIHON = Insieme delle Tecniche fondamentali di base;
  • Immagine 1
  • KATA = Sequenza di tecniche per difesa/attacco contro avversari immaginari, da più direzioni, in un ordine prestabilito ed abbinate ad un preciso percorso;
  • Immagine 2
  • KUMITE = applicazione delle tecniche apprese contro un avversario reale: è il vero combattimento.
  • Immagine 3

KIHON


Il termine significa " tecniche di base", e si riferisce allo studio delle posizioni, delle tecniche di difesa e di attacco.
Il kihon o tecnica fondamentale consiste nella pratica, finalizzata all’apprendimento ed al successivo perfezionamento, di tutti quei movimenti che costituiscono la base per la corretta esecuzione delle tecniche di karate. Tale pratica deve essere sviluppata e migliorata nel tempo senza mai essere tralasciata.

Come in tutte le arti giapponesi, l'approssimazione non è ammessa e occorre acquisire perfettamente la forma corretta. In questo modo il praticante sviluppa un alto grado di autocontrollo che gli permette di essere sempre consapevole della sua corretta posizione nello spazio.

Il kihon è quindi un modo per rendere razionale e corretto l’uso di tutte le possibilità del corpo umano, portandolo ad un alto livello di perfezione tecnica.

Occorre sia ben chiaro che lo studio delle tecniche fondamentali deve essere indirizzato non tanto all’apprendimento del movimento in sè, che richiede pochissimo tempo, bensì al renderlo coordinato con l’uso di tutto il corpo, della mente e del proprio spirito, ed alla fine far sì che l’esecuzione diventi fluida, istintiva e senza alcun sforzo fisico. Si deve anche tenere presente che la pratica del kihon ha come ulteriore scopo lo sviluppo armonico del corpo, il progressivo irrobustimento e, attraverso il superamento dei propri limiti, il rafforzamento del carattere e lo sviluppo dell’autodisciplina.


KATA


Il kata si presenta come una serie di tecniche di difesa ed attacco, eseguite secondo uno schema preciso, ed è l'espressione di un combattimento contro diversi avversari che attaccano con tecniche differenti da diversi punti.

Il kata inizia sempre con una tecnica di difesa , il che ci ricorda come il karate debba essere utilizzato per salvare se stessi e non come espressione di aggressività o prepotenza.

A seconda del grado di complessità del kata, il karateka durante l'esecuzione effettua una serie piu o meno consistente di tecniche. Se i movimenti sono precisi e corretti, egli termina nello stesso punto di partenza (ENBUSEN).

Il kata comprende momenti di intensità diversa, alcuni dei quali (generalmente due) di massima concentrazione, in cui la tecnica deve essere conclusa con un KIAI (rappresentante l'attacco risolutore) e altri di lenta decontrazione, dove la respirazione può ritrovare libertà dallo sforzo precedente e preparare a proseguire.

Fino a cinquant 'anni fa i Kata erano la sola forma di allenamento, ed erano l'unico mezzo per progredire nello studio del karate.
Gli schemi d'azione tramandati dai kata, nonostante siano molto vecchi, contengono tutte le tecniche del karate e fanno scoprire continuamente una insospettata miriade di possibilità per migliorare nella difesa personale e nelle tecniche di combattimento.

E' questo l'aspetto più interessante: superare con la pratica fisica e mentale i propri limiti di conoscenza e scoprire il senso di queste tecniche. Così il kata, nel momento in cui si crede di conoscerlo completamente, assume sempre nuovi significati. Questa è la ricerca continua del perfezionamento.

Scopo del kata è quello di unire l'efficacia del gesto alla perfezione tecnica precisa e di far comprendere come la prima scaturisca in modo del tutto naturale dalla seconda.

I kata dello SHOTOKAN che noi conosciamo, non sono creazioni di un unico maestro, ma condensano l'esperienza di molti Maestri accumulata nel corso di molte generazioni. Rimane tuttavia certo il merito del Maestro Funakoshi il quale, per primo, li codificò e classificò rompendo così una tradizione che voleva l'insegnamento del karate tramandato nella sola forma orale.

Attualmente ne sono ufficialmente praticati ventisei, di seguito l'elenco ordinato per grado di complessità.

9° - 1° KYU 1° Dan 2° Dan 3° Dan 4° Dan
Heian Shodan Bassai Dai Tekki Nidan Tekki Sandan Wankan
Heian Nidan Jion Bassai Sho Jitte Gojushiho Dai
Heian Sandan Kanku Dai Kanku Sho Ji'in Gojushiho Sho
Heian Yondan Enpi Nijushiho Chinte Unsu
Heian Godan Sochin Meikyo
Tekki Shodan Hangetsu Gankaku


KUMITE


Esistono diverse forme di combattimento prestabilite:
  • Kihon kumite Consiste in un attacco e una parata semplice scelti fra le tecniche di base e predeterminate, ripetute da tre a cinque volte. A seconda del numero di passi (ripetizioni) si avrà:
    1. Gohon Kumite: combattimento fondamentale a cinque passi in cui i due atleti si dispongono frontalmente alla distanza di un braccio, uno dei due partendo dalla posizione di guardia (kamaete ) esegue gli attacchi facendo cinque passi avanti mentre l'altro effettua cinque parate arretrando ed infine contrattacca sul posto con un pugno a livello medio (chudan gyaku zuki );
      1. con la stessa tecnica
        • Jodan zuki => Age Uke
        • Chudan zuki => Soto Uke
        • Mae Geri => Gedan Barai
      2. con cinque diverse tecniche
        • Jodan zuki => Age Uke
        • Chudan zuki => Soto Uke
        • Mae Geri => Gedan Barai
        • Yoko Geri => Soto Uke
        • Mawashi Geri => Soto Uke
    2. Sanbon Kumite: combattimento fondamentale a tre passi in cui i due atleti sono sempre disposti frontalmente alla distanza di un braccio, uno dei due attacca facendo tre passi avanti e l'altro arretra eseguendo tre parate ed infine contrattacca sul posto.
  • Kihon Ippon Kumite
  • Consiste in un attacco predeterminato con parata e contrattacco sul posto, eseguito una sola volta. I due momenti essenziali sono l'attacco e il contrattacco; bloccaggi e schivate servono per impostare nel modo migliore i contrattacchi, non sono cioè importanti di per sè, ma mirano a creare nell'avversario un momento di vulnerabilità durante il quale potrà aver luogo il contrattacco.
  • Jyu Ippon Kumite
  • Si tratta di un attacco con parata e contrattacco. Qui l'attacco è predeterminato; analogamente la parata ed il contrattacco sono sempre codificati. La distanza tra i due atleti viene continuamente cambiata, che così sono obbligati a calcolarla nuovamente.
    Con questo tipo di combattimento si esercita e si sviluppa la valutazione della distanza e del ritmo in funzione dell'avversario.
  • Jiyu Kumite
  • Nel combattimento libero Jiyu kumite nulla è prestabilito, i due atleti si affrontano liberamente, esprimendo le proprie capacità seppur nel rispetto di certe convenzioni perchè comunque non si tratta di un combattimento reale.
    Elemento fondamentale rimane, però, il controllo, cioè la capacità di portare la tecnica con potenza e precisione a pochi millimetri dal bersaglio. Occorre sviluppare la valutazione della distanza con la scelta di tempo e ritmo di esecuzione; inoltre, occorre sviluppare la percezione dei movimenti e la percezione degli attacchi dell'avversario.
    Le esperienze che si acquisiscono, consentono di sviluppare da una parte l'individuazione dei momenti di vuoto dell'avversario, e dall'altra la valutazione corretta sia della distanza che del tempo di esecuzione.
    Per poter praticare il combattimento libero gli elementi, visti in precedenza, dovranno essere già stati interiorizzati perché su di essi si imperniano le scelte strategiche: parata e contrattacco (go no sen), attacco al momento della partenza dell'avversario (tai no sen), attacco sul primo movimento dell'avversario (sen no sen) e, infine, il "prima del prima" (sen sen no sen), cioè la tecnica di anticipo con intuizione.

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